Di Marino Domenico Barberio, Francesca Gori, Maurizio Barbieri, Andrea Billi, Antonio Caracausi, Gaetano De Luca, Stefania Franchini, Marco Petita & Carlo Doglioni
"Le risposte chimiche e fisiche delle acque sotterranee alla sismicità sono state documentate da migliaia di anni. Tra le onde prodotte dai terremoti, le onde di Rayleigh possono diffondersi a grandi distanze e produrre perturbazioni idrogeologiche in risposta al loro passaggio.
In questo lavoro, il livello delle acque sotterranee, che è stato continuamente registrato in un pozzo di monitoraggio nel Centro Italia tra luglio 2014 e dicembre 2019, ha mostrato risposte evidenti allo stress crostale dinamico. In dettaglio, sono state osservate 18 brusche variazioni del livello delle acque sotterranee dovute a terremoti mondiali di Mw ≥ 6.5. A parte i terremoti avvenuti in Papua Nuova Guinea e quelli con profondità ipocentrale > 150 km, tutti lontani Mw ≥ 7.6 terremoti hanno prodotto oscillazioni impulsive delle acque sotterranee. Al diminuire della magnitudo del terremoto, solo alcuni terremoti con 6,5 ≤ Mw < 7,6 hanno causato perturbazioni del livello delle acque sotterranee, a seconda della frequenza di acquisizione dei dati e della distanza epicentrale dal pozzo di monitoraggio.
È stata trovata una chiara correlazione tra la distanza del terremoto e la magnitudo nelle risposte idrogeologiche. I nostri risultati fanno luce sull’idrosensibilità del sito di studio e sulle caratteristiche dei sistemi acquiferi fratturati. La rilevazione delle variazioni della falda freatica indotte da terremoti a distanza è un altro passo verso una corretta identificazione delle variazioni idrogeologiche (presismiche) dovute alla sismicità di campo vicino".