Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, la Direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
In vigore dal 12 gennaio del 2021, la direttiva abroga dal 13 gennaio 2023 la precedente direttiva sull’acqua potabile (98/83/CE), stabilendo un quadro giuridico inteso a proteggere la salute dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia. Gli Stati membri hanno due anni per recepire le modifiche nelle loro norme nazionali.
La nuova direttiva mira a:
- incentivare un minore consumo dell’acqua in bottiglia, aumentando e migliorando la fiducia nell’acqua del rubinetto;
- migliorare la comunicazione ai cittadini (maggiore trasparenza delle bollette, accesso libero ai dati di qualità dell’acqua erogata, accesso su richiesta dei consumatori ai dati storici disponibili in materia di risultati dei monitoraggi, etc.)
- all’aggiornamento degli standard qualitativi dell’acqua, tenendo conto delle nuove sostanze inquinanti (es. PFAS, sostanze utilizzate a livello industriale, considerati interferenti endocrini e causa di bioaccumulo e tossicità diffusa, etc.)
- l’introduzione di un approccio al monitoraggio dell’acqua basato sul rischio e sulla gestione dell’intera catena di approvvigionamento dell’acqua potabile (individuazione dei pericoli associati ai bacini idrografici per i punti di estrazione; la possibilità per il fornitore di acqua di adeguare il monitoraggio ai principali rischi e adottare le misure necessarie per gestire i rischi individuati nella catena di approvvigionamento derivanti dall’estrazione, dal trattamento, dallo stoccaggio e dalla distribuzione delle acque; una valutazione dei potenziali rischi (ad esempio, Legionella o piombo) connessi ai sistemi di distribuzione domestici).